Presidio contro la schedatura genetica – lun 19 febbraio h 17

A Bologna la caccia dei carabinieri del Ros al DNA anarchico continua. A tutti gli effetti si tratta del tentativo di realizzare una vera e propria schedatura su base ideologica: più DNA a disposizione significa più possibilità di sfornare indagini e processi.

Si parte da un fatto, avvenuto nell’estate 2022, un attacco incendiario ai danni di alcuni ripetitori, in opposizione alla guerra in Ucraina e alla imposizione del 41bis al compagno anarchico Alfredo Cospito. Il fatto, contestato a cinque compagni/e ha fatto da pretesto per una schedatura che coinvolge ben 19 persone, a loro volta fatte oggetto di sospetto perché, a vario titolo, coinvolte in lotte anarchiche o contro il 41bis.

Di fronte al ricatto del prelievo coatto ciascuna delle 19 persone ha dovuto scegliere, in base alle proprie possibilità e condizioni di vita, se cedere il proprio DNA o meno. Attualmente almeno tre persone hanno scelto di non collaborare in modo assoluto, di non subire il ricatto. Hanno scelto di non presentarsi all’appuntamento dato per il prelievo coatto, di non cedere quel microscopico pezzo di loro utile ad agevolare questa e successive sporche indagini. Verso di loro è quindi stato disposto un accompagnamento coatto. Volanti e sbirri sono stati sguinzagliati alla loro ricerca, prelevandoli/e da casa, o dal lavoro, trasportandoli/e in caserma, aprendone a forza la bocca alla presenza di ignoti avvocati di ufficio a far da garanzia legale a questa violenza.

Questi compagni/e hanno tutto il nostro sostegno. Nell’affermarlo ribadiamo la nostra opposizione:

– alla schedatura genetica, che sia o meno su base ideologica

– a pratiche ammantate di certezza scientifica, ma di fatto basate su calcoli di probabilità e il cui solo scopo è arrivare a condanne facili verso i soliti sospettati.

– a una tecno-scienza che ci identifica come codici parziali, usata come arma in mano a inquisitori tutt’altro che degni di fiducia.

 

Ancor più in questi tempi di guerra crediamo che la solidarietà e la lotta siano l’unico argine possibile contro chi uccide, sfrutta affama e reprime.

 

Solidali con chi ha subito il ricatto del prelievo forzato.

Complici con chi ha deciso di opporsi.

 

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